Cosa cercano Generazione Millennials e GenZ sul lavoro e come l’azienda può riuscire ad accogliere i migliori talenti delle nuove generazioni.
Generazione Millennials, GenZ e il lavoro del futuro
Saper accogliere e trattenere i lavoratori appartenenti alla Generazione Millennials e alla GenZ è oggi fondamentale per le aziende. Basti pensare, infatti, che tali generazioni costituiranno, nei prossimi anni, la quasi totalità della forza lavoro.
Si tratta di nuovi lavoratori, per molti aspetti diversi da coloro che li hanno preceduti. Il loro ingresso, recente e futuro, nel mondo del lavoro comporta per le imprese la necessità di adeguare contesti, metodi e mentalità alle loro esigenze e caratteristiche. Lavoro stabile e stipendio elevato restano, senza dubbio, fra le priorità dei nuovi lavoratori. Purché siano però accompagnati anche dal “sentirsi in sintonia” con l’azienda per cui operano. Ovvero, dalla possibilità di trovare sul lavoro soddisfazione, opportunità di crescita, valori condivisi, innovazione, attenzione al benessere e possibilità di work-life balance.
Chi sono Millennial e Generazione Z
Sono le prime generazioni ad essersi trovate fin dalla nascita in un contesto in cui l’utilizzo dei social media e di internet pervade ogni aspetto della quotidianità. Insieme, GenZ e GenY (altro nome utilizzato per identificare i Millennials) sono, infatti, composte dai nati tra la prima metà degli anni ’80 e la prima decade degli anni 2000.
Seppur si rilevino alcune importanti differenze tra le 2 Generazioni, coloro che appartengono alla Generazione Millennials e alla GenZ si caratterizzano per l’essere costantemente connessi. Al centro del loro mondo, tuttavia, non vi sono solo le tecnologie e le esperienze digitali. Hanno nuovi valori e un modo diverso, rispetto alle generazioni precedenti, di intendere la vita privata e quella lavorativa. Dal punto di vista professionale sono maggiormente attenti alla qualità del lavoro che svolgono e all’etica delle aziende per cui lavorano.
Come testimonia anche la crescita della tendenza al Job Hopping, sono inclini a cambiare posto di lavoro, stimolati dalla ricerca di ambiti lavorativi coerenti con la propria visione, capaci di offrire maggiore flessibilità ed opportunità di realizzazione. Le aziende in cui preferiscono lavorare, inoltre, sono quelle più attente all’ambiente e alle questioni di tipo sociale. Ed anche quelle in cui si instaura un clima di fiducia reciproca tra i lavoratori e il management.
Un’azienda su misura per i nuovi lavoratori
Di cosa ha dunque bisogno la tua azienda per prepararsi ad accogliere e gestire le nuove generazioni di lavoratori? Secondo la classifica Best Workplaces for Millennials 2021, realizzata anche nel 2021 da Great Place to Work, le aziende "a prova di nuove generazioni" sono quelle in cui a dominare sono la presenza di cultura dell’innovazione, clima collaborativo e utilizzo di promozioni o riconoscimenti per il lavoro svolto e l’impegno profuso. Sono, inoltre, quelle che permettono di conciliare vita professionale e vita privata ed in cui sono perseguite politiche coerenti, funzionali, contemporaneamente, alla produttività e al benessere dei lavoratori.
In termini pratici, vuol dire che la tua azienda “per entrare in sintonia” con le generazioni di nuovi lavoratori, dovrà puntare l’attenzione su alcune strategie fondamentali:
- Usare nuovi metodi di selezione del personale. Il primo focus riguarda infatti i metodi da usare per attrarle in azienda. Punto di partenza è, ad esempio, la creazione di una job description efficace, che “parli” anche la lingua dei nuovi talenti, che sfrutti i canali digitali e che sappia raccontare con trasparenza non solo cosa l’azienda sia in grado di offrire - in termini di retribuzione, benefit e possibilità di crescita - ma anche l’impegno della stessa negli ambiti della sostenibilità, dell’inclusione e dell’equità.
- Rinnovare l’Onboarding, ovvero il momento che segue l’assunzione e segna l’ingresso della nuova risorsa in azienda. Perché sia a misura di GenY e GenZ richiede utilizzo del digitale, processi di formazione e inserimento stimolanti e offerta di elementi che aiutino, da subito, a creare un senso di appartenenza all’azienda.
- Curare l’immagine aziendale, mettendo in risalto quelle caratteristiche che rendono l’azienda interessante ed attraente per un lavoratore. Tra questi, ad esempio, mission e valori, impegni a favore del sociale o dell’ambiente, approccio meritocratico e orientamento alla chiarezza e alla coerenza.
- Migliorare l’Esperienza dei lavoratori. Qualità del lavoro, compensi equi e carichi di lavoro sostenibili non definiscono per intero l’Employee Experience all’interno di un’azienda. E ciò vale ancor di più per generazioni di lavoratori come i Millennials e la GenZ. Perché siano coinvolti e motivati, nella loro vita aziendale non possono mancare cura delle relazioni, clima sereno, formazione continua e metodi, come la Gamification, che consentano di imparare, mettersi alla prova, aumentare l’empowerment e fare squadra con i colleghi.
- Rivedere la “cultura del posto del lavoro”, incentrandola non più, prioritariamente, sui concetti di produttività e business, ma anche su quelli di umanizzazione del lavoro, riduzione dello stress, centralità e riconoscimento della persona.
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