Lo screening dei curricula è una fase delicata del recruiting. Ecco le tecniche migliori per renderlo automatico.
CV Screening: di cosa si tratta?
Il processo di recruiting prevede varie fasi, tra cui l’analisi dei curricula ricevuti o individuati a seguito dell’apertura di una nuova posizione di lavoro e l’attività di scrematura che ne consegue.
Si tratta del cosiddetto screening dei cv: possiamo immaginarlo come un’attività di filtro che mira a selezionare le migliori tra le candidature ricevute a seguito della prima fase di recruiting (tipicamente a seguito della pubblicazione di un job advertisement o di un’attività di ricerca di candidati passivi attraverso profili social o altri canali).
Questa prima fase di screening ha come obiettivo l’individuazione dei candidati migliori, scartando le candidature che non rispondono ai requisiti minimi per poter proseguire nell’iter di selezione alle fasi successive.
Questa fase, da gestire accuratamente e con precisione, permette all’HR di rendere più veloce ed efficace l’intero processo di recruiting, semplificando la valutazione dei candidati grazie all’individuazione dei profili che meglio incontrano i desiderata del management.
Screening CV: le migliori tecniche per automatizzarlo
Sulla base della definizione appena vista insieme, lo screening dei CV è un’attività time-consuming che richiede risorse ed energie importanti all’HR: come rendere automatica questa fase del recruiting con tecniche e strumenti digitali? Vediamo insieme le modalità più efficaci.
La gestione di una nuova ricerca (e la sua pubblicazione) porta con sé molte variabili, tra cui il volume di candidature ricevute dal recruiter e la loro qualità intrinseca: un buon lavoro di stesura della job description e del job advertisement, oltre che una valida strategia di Employer Branding, aiutano ad ottimizzare il processo, ma se da un lato attirando l’attenzione di un buon numero di candidati si moltiplicano le quantità di cv ricevute, dall’altro lato è difficile eliminare il rischio di ricevere tra queste anche candidature non propriamente in linea con il profilo ricercato.
È facile quindi capire l’importanza strategica dello screening dei cv per assicurarsi di non tralasciare alcun profilo interessante e allo stesso tempo eliminare le candidature non idonee. Tuttavia, spesso le tempistiche di questo processo si allungano portando ad inefficienze che generano un aumento dei costi del recruiting.
Esistono in commercio software che supportano HR categorizzando in maniera rapida ed efficace le candidature ricevute sulla base dei dati estratti dai CV, come ad esempio la provenienza geografica, l’esperienza precedente, i ruoli ricoperti, l’istruzione, la conoscenza delle lingue e le competenze possedute. Il software è in grado di analizzare il possesso dei requisiti minimi, scartando i CV che non sono in linea con quanto richiesto, favorendo e snellendo il lavoro del recruiter che potrà analizzare nel dettaglio un numero minore di CV più allineati al profilo ricercato.
Alcuni software inoltre sono in grado di riconoscere all’interno del testo del CV anche parole chiave specifiche, utilizzando algoritmi di ricerca semantica che, tramite la ricerca di keywords e keywords correlate (per essere certi di non escludere candidature valide ed effettuare un’analisi più accurata possibile) aiutano il recruiter a selezionare i profili che meglio rispondono alle caratteristiche richieste. Il recruiter ha un ruolo attivo e cruciale, per definire quali competenze e requisiti siano da classificare come “necessari” e quali ad esempio siano opzionali. Inoltre il recruiter può attribuire un diverso “valore” alle competenze, riuscendo in questo modo a tarare con precisione le richieste del management.
L’uso di questi software poi permette in molti casi di utilizzare funzionalità per catalogare i cv ricevuti, garantendo all’HR di poter creare un proprio database con un pool di candidati di talento per eventuali ulteriori selezioni, mettendo in evidenza i punti di forza e le caratteristiche più apprezzate, per una più rapida ricerca futura.
In questo modo si possono di fatto velocizzare sia la fase di pre-screening (analizzando i CV presenti all’interno di un database aziendale costruito nel corso del tempo, anche manualmente) che la fase di screening vera e propria, che ha luogo dopo la pubblicazione del job advertisement dai cv ricevuti in risposta al proprio annuncio.
Automatizzare lo screening dei cv: quali vantaggi?
La tecnologia in supporto al lavoro del recruiter, in particolare con l’automazione del processo di cv screening, porta sicuramente diversi vantaggi, tra cui:
- Un notevole risparmio di tempo nell’intero processo di recruiting, migliorandolo e snellendolo già dal pre-screening grazie all’eliminazione delle fasi di “apertura- lettura-valutazione-chiusura” manuale di decine o centinaia di cv contenuti nei database;
- Un evidente miglioramento della performance HR (spesso monitorata attraverso indicatori gestibili direttamente in dashboard degli stessi software), facilitando il lavoro del recruiter ed aumentandone precisione e qualità;
- Sensibile riduzione dei costi del recruiting;
- Maggiore soddisfazione del management aziendale, che trova risposte efficaci e tempestive alle necessità del business.
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